Sarò breve, ma non troppo, come al solito.
Questo blog ha ricevuto da poco un commento sotto a uno dei post pubblicati; il post è stato “Primo post da smartphone”, e subito mi sono illuminato per l’emozione che un pubblico, seppur piccolo, mi porta.
Il commento
Il commento però non potrai vederlo, perché si tratta di SPAM.
Si, hai letto bene: il primo commento su questo blog è stato uno spam, un po’ demoralizzante da un certo punto di vista, ma divertente in realtà, perché come scrivo spesso certe tematiche sono di mio interesse.
Se sei curioso di vedere cosa lo spam contenesse, puoi vedere la Pull Request di Staticman qui.
Di Staticman, di cos’è e come funziona e come l’ho integrato nel mio blog, ne parlo qui e qui.
Il commento non è interessante nel contenuto ovviamente, ma è interessante usarlo per risalire all’origine e per capire il funzionamento e le motivazioni dietro allo spam.
Il report
CleanTalk, società che scrive e mantiene un servizio antispam (non la conoscevo prima di ora), ha raccolto informazioni su questa nuova campagna di spam che ha colpito tra gli altri anche me.
Il report è questo, e denota senz’altro il periodo e le zone d’azione della campagna di spam che sta circolando in questo momento.
Sembrerebbe una campagna di spamvertising che ha colpito in qualche giorno parecchi blog.
Sarebbe interessante, ma non è scopo di questo articolo, indagare su come ci sia finito il mio blog nel loro database di blog vittime.
Le motivazioni dello spamvertising
Questo fenomeno è molto simile in realtà, e può esservi relazionato, al fenomeno molto più comune dello spam via posta elettronica, e lo scopo è sempre lo stesso, gli scopi sono sempre gli stessi: coercizione verso qualche sprovveduto di soldi o beni di qualche tipo.
Proprio perché lo spam è considerato “pesca a strascico” si tende ad arrivare alla conclusione che non sia poi così problematico, in fondo è un fenomeno noto e molto semplice da controllare.
Io penso però che se esiste ancora, e in queste moli, significa che di fatto dei frutti li porta, di fatto qualcuno che ci guadagna esiste.
Purtroppo esistono poche fonti in merito, l’argomento su internet varia dal poco interessante al tabù, quindi non se ne può fare una trattazione molto approfondita, ma forse ci tornerò in futuro.
Per ora, sorrido al mio primo commento, moderato grazie a una pull request, su questo blog.