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La Zanzara, Mascitti e l'Arte di Vedere Complotti Dove Non Ci Sono

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Ieri mattina stavo scrollando LinkedIn - già, lo so, pessima idea - quando un mio contatto condivide l’articolo di Maurizio Mascitti “Oltre Telemeloni”. Apro, vedo due grafici, e sento quella sensazione familiare di quando qualcuno sta per sparare una cazzata metodologica grossa come una casa.

L’articolo sostiene che La Zanzara sia uno strumento di egemonia culturale della destra per conquistare i giovani. La “dimostrazione”? FdI è debole tra i 18-24 anni, La Zanzara ha successo in quella fascia, ergo La Zanzara lavora per FdI.

Ho provato a spiegare nei commenti che correlation is not causation. Risposta di Mascitti? Negare. A quel punto ho capito che serviva qualcosa di più di un commento su LinkedIn per smontare questa perla di analisi pseudoscientifica.

Quando Due Grafici Non Fanno Una Dimostrazione

L’articolo di Mascitti si basa su questa osservazione:

“Nel 2022 Fratelli d’Italia aveva ricevuto voti trasversalmente da tutte le fasce di età […] c’era un solo gruppo in cui non era riuscito a primeggiare: quello dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. La stessa fascia di età che negli ultimi anni sembra interessarsi di più ai contenuti della trasmissione La Zanzara”

Da qui, il nostro conclude che La Zanzara stia lavorando per colmare questo gap elettorale. È il classico errore del post hoc ergo propter hoc, quello che alle superiori il prof di filosofia ti spiegava con l’esempio del gallo che canta prima dell’alba.

Ma evidentemente Mascitti preferisce ignorare duemila anni di logica aristotelica quando c’è una narrativa accattivante da costruire.

Il Festival del Cherry Picking

Quando qualcuno vuole dimostrare una tesi preconcetta, la prima cosa che fa è selezionare accuratamente solo i dati che la supportano. Mascitti eccelle in quest’arte.

Ci racconta che:

  • FdI è debole tra i giovani
  • La Zanzara spacca su Spotify
  • Vannacci va ospite al programma
  • Trump ha usato i podcast per vincere

Stranamente dimentica di menzionare che:

  • La Zanzara esiste dal 2006, quando Meloni era una giovane missina sconosciuta
  • Parenzo è di centro-sinistra e litiga con Cruciani in diretta da 20 anni
  • Al programma vanno ospiti di ogni colore politico, da Luxuria a Salvini
  • Il formato provocatorio è rimasto identico attraverso governi di ogni orientamento

Ma questi dettagli rovinerebbero la bella storia del complotto, quindi meglio ometterli.

La Logica Che Non C’è

Il sillogismo di Mascitti funziona così:

  1. I giovani ascoltano La Zanzara
  2. FdI vuole i voti dei giovani
  3. Quindi La Zanzara è uno strumento di FdI

Proviamo ad applicare la stessa logica ad altro:

  1. I giovani bevono spritz
  2. FdI vuole i voti dei giovani
  3. Quindi l’Aperol è controllato dalla Meloni

Suona ridicolo? Perché lo è. Eppure è esattamente lo stesso ragionamento.

Come Si Fa Un’Analisi Che Non Faccia Ridere

Visto che Mascitti ha negato quando gli ho fatto notare l’errore, facciamo un corso accelerato di metodologia della ricerca.

Prima di Tutto, l’Ipotesi

Se vuoi dimostrare che La Zanzara influenza politicamente i giovani, devi partire da un’ipotesi falsificabile. Qualcosa tipo:

“L’esposizione regolare alla Zanzara modifica significativamente l’orientamento politico dei giovani ascoltatori in direzione del centro-destra”

Nota la parola “modifica”. Non “è associata a” o “si correla con”. Modifica. Implica causalità, non semplice correlazione.

Poi Servono i Dati Veri

Non basta prendere due grafici a caso e dire “vedete? Salgono insieme!”. Quello lo facevano anche con le nascite e le cicogne.

Servirebbe uno studio longitudinale:

  • Prendi un campione di giovani
  • Misuri le loro preferenze politiche
  • Una parte ascolta La Zanzara, una parte no
  • Dopo un periodo adeguato, rimisuri
  • Confronti i cambiamenti

Oppure, se proprio non puoi fare un esperimento, almeno un’analisi osservazionale seria:

  • Raccogli dati su migliaia di giovani
  • Controlli per tutte le variabili confondenti (educazione, reddito, area geografica, famiglia, etc.)
  • Usi tecniche statistiche appropriate per isolare l’effetto
  • Verifichi che il risultato sia robusto

E Poi Devi Considerare le Alternative

Anche se trovassi una correlazione (spoiler: probabilmente no), dovresti chiederti:

È possibile che sia causalità inversa? Magari chi è già di destra cerca programmi “politicamente scorretti”?

Ci sono variabili nascoste? Tipo che sia i giovani di destra che gli ascoltatori della Zanzara condividono altre caratteristiche?

L’effetto è davvero rilevante? Anche se ci fosse, quanto conta? Lo 0.1%? Il 10%?

Il Mistero di Parenzo

C’è un elefante nella stanza che Mascitti finge di non vedere: David Parenzo.

Il co-conduttore della Zanzara è notoriamente di centro-sinistra. Passa metà programma a litigare con Cruciani, a difendere posizioni progressiste, a criticare la destra.

Se La Zanzara fosse propaganda di destra, sarebbe come fare pubblicità alla Coca-Cola con uno che ogni cinque minuti dice “però la Pepsi è più buona”. Non il massimo dell’efficienza propagandistica.

La Verità Banale Che Nessuno Vuole Sentire

La spiegazione più semplice e probabilmente corretta è che:

  1. La Zanzara ha successo perché la gente ama il casino e le provocazioni
  2. I giovani ascoltano podcast perché è il loro medium
  3. FdI cerca di intercettare i giovani come tutti i partiti
  4. Questi tre fatti coesistono senza che uno causi l’altro

Non c’è nessun grande disegno. Nessun complotto. Nessuna strategia segreta.

Solo un programma radio che fa audience con due che litigano, giovani che consumano media digitali, e politici che cercano voti. Tutto qui.

Perché Mi Incazzo Con Questi Articoli

Non è solo una questione di rigore metodologico, anche se quello basterebbe. È che questi articoli creano narrative false che poi vengono riprese, amplificate, credute.

Quando scrivi di fenomeni sociali hai una responsabilità. Non puoi sparare correlazioni a caso e costruirci sopra teorie del complotto. Non quando parliamo di temi seri come l’influenza mediatica e la formazione del consenso politico.

E soprattutto, quando qualcuno ti fa notare l’errore metodologico, non puoi negare. Devi fermarti, riflettere, verificare. Altrimenti non stai facendo giornalismo, stai scrivendo fan fiction politica.

In Conclusione

L’articolo di Mascitti è un esempio da manuale di come NON si fa analisi sociale. Parte da una conclusione, cerca dati che la supportino, ignora tutto il resto, e quando gli fai notare che correlation is not causation, nega pure.

La realtà è che non sappiamo se La Zanzara influenzi politicamente i suoi ascoltatori. E non lo sappiamo perché nessuno ha fatto uno studio serio per verificarlo. Quello che sappiamo è che vedere due fenomeni che accadono insieme non significa che uno causi l’altro.

È una lezione che si impara al primo anno di statistica. Peccato che Mascitti quel giorno fosse assente.


P.S. Mascitti, se leggi questo, l’invito a confrontarci sui metodi di analisi resta valido. Ma con i dati alla mano, non con le correlazioni spurie.

P.P.S. E no, continuare a negare su LinkedIn non fa sparire il problema metodologico. Lo rende solo più evidente.