Alessandro 'kLeZ' Accardo personal website

This is the personal website of an Italian developer once called 'kLeZ'.

The kLeZ reboot: an infinite journey

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TL; DR

Penso e spero di tenere in piedi questo sito a lungo, e penso e spero che gli articoli che scriverò saranno interessanti, utili, o spunti di riflessione per chi legge. Se vuoi seguire, ti consiglio la sottoscrizione RSS1, perché non penso che sarò regolare nei “rilasci”.

The journey begins

Lo so, sono come l’Olandese Volante, che vuoi farci. È il bello della diretta direbbero alcuni, e in effetti la vita è un po’ una diretta, non si torna indietro e non si può rifare a richiesta.

Ancora una volta torno su un blog, sta volta spero per sempre (o almeno mai più); fatto sta che un blog lo voglio, e l’ho sempre voluto ed è difficile poi però mantenerlo perché sono particolarmente lazy come dicono gli inglesi (thanks Deep Purple MKII).
Questa volta ho preso una serie di decisioni non da poco: non usare tecnologie che mi potrebbero portare a un lock-in, usare una tecnologia che in futuro posso ospitare con poco sforzo a casa, usare una tecnologia che mi fornisca qualcosa di molto semplice e flessibile e usare una tecnologia che renda semplice l’editing offline e la scrittura dei post. Questa tecnologia a mio avviso si chiama Jekyll.

Ho già ampiamente spiegato qui come e perché di molte cose, quindi non sto troppo a dilungarmi.
Fortunatamente per Jekyll esistono una marea di plugin e programmi utili, tra cui un importatore da wordpress molto efficiente e completo, scritto in python. Questo ottimo tool mi ha permesso di importare diversi post provenienti dai miei vecchi blog wordpress.

Storicamente, ho sempre apprezzato wordpress, e continuo ad apprezzarlo, ma volevo qualcosa di un po’ diverso, e soprattutto più sicuro, wordpress a volte mi fa dubitare della capacità degli sviluppatori che lo portano avanti da questo punto di vista.
Un sito generato con Jekyll per sua definizione non ha vulnerabilità, proprio perché quello che poi viene caricato sul web server alla fine è un sito statico, tante pagine html che potrebbero essere eseguite anche offline da un browser senza neanche l’ausilio di un web server.
E questo riduce molto la superficie d’attacco, come direbbe qualche amico del settore.

Come storico quindi, trovi già dei post vecchi(ssimi) risalenti quasi tutti al 2010, quando ancora avevo voglia di scrivere, o forse quando ero galvanizzato dall’avere il mio server personale nel pc di casa, esposto su internet (in maniera alquanto poco cosciente) e con parecchi servizi attivi ed esposti (tra cui, si legge nei post di quel periodo, SSH, SVN e Apache 2). Fortunatamente anche dal punto di vista della sicurezza sono cresciuto, e difficilmente mi verrà di nuovo in mente di fare una cosa del genere, almeno non in quel modo.

Ecco: ho voluto importare tutto per ricominciare ma allo stesso tempo dare continuità a un qualcosa che è cominciato ormai 9 anni fa (quando ero un piccolo sviluppatore junior allocato in Poste Italiane).
Ma con una grossa differenza: maggiori competenze, più consapevolezza di me stesso, del mondo, della tecnologia, maturità del mondo verso certe tecnologie che già in tempi non sospetti apprezzavo e consigliavo.
Forse anche un progetto implicito, quello che il web non è più così mio nemico come lo consideravo una volta (a ragione, ci arrivo dopo) e che quindi si merita che il mio sito sia qualcosa di etico, bello e sostenibile. Ma soprattutto etico.

Andando indietro trovo post in cui sono galvanizzato per aver messo i miei siti e i miei servizi a casa mia, altri post in cui si evince che ho iniziato progetti che poi purtroppo sono morti (FPM), altri post invece sono un po’ più personali perché in quel momento mi sentivo di condividere le mie parole col mondo (mondo che in realtà probabilmente non ha mai letto queste cose, all’infuori forse di amici e parenti stretti).